Clinica

Trattamento  alla  Persona e alla Coppia

  • Disturbi d’Ansia
  • Disturbi di Attacchi di Panico
  • Disturbi delle condotte Alimentari
  • Disturbi psicosomatici
  • Disturbi di Personalità e dell’Umore
  • Disturbi Sessuali

Attività di screening volte al riconoscimento precoce di bambini e adolescenti che presentano indicatori di rischio per un determinato disturbo e percorsi individualizzati di valutazione e diagnosi attraverso colloqui clinici e test standardizzati.

Interventi di supporto psicologico e trattamento psicoterapeutico finalizzati al recupero e al miglioramento della qualità di vita.

Attività di informazione/ formazione rivolte a genitori e insegnanti, al fine di sensibilizzare gli stessi in merito alle problematiche riguardanti l’età evolutiva.

Progetti di prevenzione e contrasto su tematiche specifiche dello sviluppo (es. bullismo, educazione alimentare, educazione alle relazioni affettive e sessuali).

Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA): vengono diagnosticati quando le acquisizioni, misurate attraverso test standardizzati, risultano sostanzialmente inferiori a quanto prevedibile rispetto all’età, al livello di intelligenza e all’esperienza scolastica del bambino. Comprendono:

  • Disturbo della Lettura (dislessia): incapacità di acquisire i livelli prevedibili per quel che riguarda l’accuratezza della lettura, la velocità, o la comprensione.  Sintomi comuni: incapacità di distinguere le forme di lettere simili o di associare particolari suoni coi simboli delle lettere.
  • Disturbo dell’Espressione Scritta (disgrafia e/o disortografia): incapacità di acquisire le competenze nella scrittura prevedibili. Sintomi comuni: scrittura a mano deficitaria e incapacità di comporre frasi o paragrafi coerenti.
  • Disturbo del Calcolo (discalculia): incapacità di acquisire la competenza nel calcolo e nel ragionamento matematici. Sintomi comuni: incapacità di capire i termini, le operazioni e i concetti matematici, e di applicare il ragionamento simbolico ai problemi, difficoltà a contare gli oggetti accuratamente o a imparare le tabelline.
  • Disturbi della Comunicazione: difficoltà connesse all’acquisizione delle abilità di fonazione, fonologiche, produzione e comprensione linguistica.
  • Disturbo del Linguaggio: menomazione nello sviluppo nell’espressione e/o ricezione del linguaggio che, misurato attraverso test standardizzati, risulta significativamente inferiore al prevedibile, rispetto al livello di capacità intellettiva non verbale. Sintomi comuni: limitata gamma di vocabolario, limitata acquisizione di parole, strutture grammaticali e frasi, ordine inusuale delle parole, omissioni e ritardo nello sviluppo del linguaggio.
  • Disturbo fonetico-fonologico: incapacità di utilizzare nel discorso i suoni prevedibili rispetto allo sviluppo e appropriati rispetto all’età e all’idioma. Sintomi comuni: errori nella produzione, nella rappresentazione o nell’organizzazione del suono.
  • Disturbo della Fluenza con esordio nell’infanzia: anomalia del normale fluire e della cadenza dell’eloquio, inadeguati per l’età. Sintomi comuni: ripetizione prolungata di suoni e sillabe, anormale esitazione e pause che interrompono il ritmo normale del discorso.
  • Disturbo della comunicazione sociale: persistenti difficoltà nell’uso sociale della comunicazione verbale e non verbale. Sintomi comuni: deficit nell’uso della comunicazione in modo appropriato al contesto sociale, compromissione della capacità di regolare la comunicazione in base al contesto, difficoltà nel seguire le regole per la conversazione.

Disturbi del Comportamento: presenza di sintomi nella sfera dell’attenzione e del comportamento. Comprendono:

  • Disturbo della condotta (DC): modalità ripetitiva e persistente di comportamento antisociale, aggressivo e provocatorio, in cui i diritti fondamentali degli altri o le principali norme e regole societarie, appropriate per l’età, vengono violate. Sintomi comuni: condotta aggressiva che causa o minaccia danni fisici a persone o animali, condotta non aggressiva che causa perdita o danneggiamento della proprietà, frode o furto, gravi violazioni di regole.
  • Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD): modalità di disattenzione e/o di iperattività-impulsività più frequente e più grave di quanto si osserva tipicamente in soggetti con un livello di sviluppo paragonabile. Sintomi comuni: mancanza di perseveranza nelle attività che richiedono impegno cognitivo, tendenza a passare da un compito all’altro senza completarne alcuno, attività disorganizzata, mal regolata ed eccessiva.
  • Disturbo oppositivo provocatorio (DOP): modalità di comportamento negativistico, ostile e provocatorio nei confronti delle figure che si prendono cura del bambino e delle autorità in generale, che supera le normali aspettative per età e livello di sviluppo. Sintomi comuni: perdita di controllo, litigi con adulti, opposizione attiva o rifiuto di rispettare le richieste o le regole, azioni deliberate che causano fastidio ad altri.
  • Disturbi dello spettro autistico: deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale in diversi contesti e comportamenti, interessi, attività ristrette e ripetitive. Sintomi comuni: mancanza di comportamenti non verbali, come contatto oculare, espressioni facciali, postura e gesti corporei, incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei, appropriate con il livello di sviluppo, mancanza della condivisione spontanea di esperienze con altri, mancanza di reciprocità sociale o emozionale.
  • Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione o di comportamenti collegati con l’alimentazione che determinano un alterato consumo o assorbimento di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale.
  • Anoressia Nervosa (AN): intensa paura di acquistare peso o diventare grassi, accompagnata da significativa ed eccessiva perdita di peso non associata ad alcun disturbo fisico.
    Sintomi comuni: immagine corporea distorta, rifiuto di prendere peso, eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima.
  • Bulimia Nervosa (BN): ricorrenti abbuffate, inadeguati metodi compensatori per prevenire l’aumento di peso, ed eccessiva preoccupazione per questa modalità anomala di alimentarsi. Sintomi comuni: mangiare in un definito periodo di tempo una quantità di cibo significativamente maggiore di quanto comunemente si mangerebbe in circostanze simili, sensazione di perdere il controllo, vomito autoindotto, abuso di lassativi e diuretici, digiuno o esercizio fisico eccessivo.
  • Disturbo da alimentazione incontrollata: ricorrenti episodi di abbuffate compulsive che suscitano sofferenza e disagio, non associate alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inappropriate.

Psicologia dell’emergenza

ISTITUTO EUROPEO PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA TRAUMA STRESS (IEPEST) GIA’ EUROPEAN  INTERNATIONAL  INSTITUTE  EMERGENCY PSYCHOLOGY –      L’Istituto nasce nel 1999 dall’incontro delle esperienze di alcuni operatori specialisti nel settore dell’emergenza provenienti da varie istituzioni pubbliche e società senza fine di lucro che hanno sentito la necessità di un confronto scientifico e internazionale sul difficile e problematico intervento in psicologia dell’emergenza.

Gli operatori aderenti all’EIIEP hanno cumulato una ricca esperienza sul campo intervenendo in varie situazioni, nel territorio nazionale e all’estero, coinvolti da vari enti e aziende. Dal 2016, dopo anni di difficoltà, viene rifondato con nuovo nome nell’ambito delle attivita dell’ISTITUTO PSYCOMENTIS

Alcuni Interventi:

  • Intervento presso gli Aeroporti di Roma (AdR) dove hanno formato circa 250 Psicologi e Psicoterapeuti per poter rispondere in caso di crash aereo
  • Intervento Formativo nell’ambito del Corso di Medicina delle Catastrofi per formare un gruppo di volontari dell’ASI di Sarno
  • Intervento per il Comune di Roma nella tragedia del crollo del Palazzo di via Ventotene
  • Seminario sull’emergenza presso l’università di Pisa
  • Progetto per l’emergenza per un gruppo di Psicologi delle Ferrovie dello Stato
  • Intervento di sensibilizzazione sulla psicologia dell’emergenza presso Istituti superiori (Licei) di Roma e provincia
  • Progettazione e intervento sulla gestione delle Emergenze nella Provincia di Roma incaricati dall’Amministrazione Provinciale della Provincia di Roma
  • Intervento Formativo di Dirigenti dei Vigili del Fuoco su incarico del Ministero dell’Interno
  • Collaborazione con l’Ordine Nazionale degli Psicologi nell’ambito di una Task force nazionale di Psicologia dell’Emergenza
  • Interventi vari in Africa, Afganistan, Kossovo, ex Yugoslavia, USA, etc.. per organizzare un osservatorio permanente sulla psicologia dell’emergenza dove si possa monitorare in modo aperto, trasparente e interattivo la situazione generale riguardo al fenomeno (stima del fabbisogno, progetti pilota, sperimentazioni, proposte di prevenzione), affinché possa essere uno strumento utile ai cittadini, agli operatori e agli enti preposti alla gestione delle emergenze.

Perciò l’Istituto si è collegato ed è entrato in contatto con molte istituzioni e operatori di diverse esperienze, in Italia e all’estero, per cominciare a testimoniare praticamente le buone pratiche e i bisogni più urgenti in questo campo che per buona parte è ancora terra di nessuno.

 

Psicotraumatologia

EMDR

L’EMDR (acronimo dell’Eye Movement Desensitization and Reprocessing) vuol dire desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari.

L’EMDR è una tecnica clinica innovativa che permette, attraverso la stimolazione bilaterale dei movimenti oculari, di rielaborare ed integrare elementi sia emotivi che cognitivi di traumi ed esperienze passate e disturbi presenti. Può inoltre accelerare in maniera mirata il miglioramento di molte patologie.

L’EMDR è un approccio complesso ma ben strutturato che può essere integrato nei programmi terapeutici aumentandone l’efficacia. Considera tutti gli aspetti di una esperienza stressante o traumatica, sia quelli cognitivi ed emotivi che quelli comportamentali e neurofisiologici. Questa metodologia utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra, per ristabilire l’equilibrio eccitatorio/inibitorio, provocando così una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali. Si basa su un processo neurofisiologico naturale, legato all’elaborazione accelerata dell’informazione.